Elevator

Il condominio dove vivo è azzurro, frutto dell’inventiva di qualche estroso architetto degli anni 50, che ha deciso che il grigiore della guerra doveva essere spazzato via a colpi di cielo, salvo poi l’inevitabile ammutolirsi del colore di cui sopra, a causa delle miriadi automobilistiche regalate dal boom economico.

Salgo le scale che mi conducono alla portineria ed incontro, come sempre, il signor smochetti, un figuro sulla sessantina dall’aria losca e pigra, che saluta affettuosamente agitando l’emmeesse mild che ha da sempre nella mano destra;
controlla che nessun estraneo al condominio fotta il parcheggio agli aventi diritto per recarsi alla pizzeria ex nuova ex neo maneggio del sole, ora chiamata semplicemente pizzasole.
Due farfugliate nel mio ridicolo dialetto trentino e poi mi infilo al barratrè. Una veloce scorsa alla bussola della posta, dove campegiano oramai da secoli, le offerte speciali settimanali di tutti i discount del triveneto.

una manciata di secondi, che separano il piano terra dal terzo; un pezzo di miomondo assolutamente underground, per tutti, ma proprio tutti…
raramente condivido il tragitto con qualcuno, il mio è un condominio abitato da uffici, e gli uffici, come si sa, non vanno a casa quando hanno finito di lavorare, né si recano in sè stessi nelle mattine di rugiada e/o brina chessia.

>>>Closing doors<<<

uno(firstfloor)
in automatico imbraccio la chitarra invisibile che ho sempre appresso, il plettro non è nemmeno nel taschino piccolo dei pantaloni, è lì, tra le mie dita, da tutto il giorno.. emetto così il mio vagito sordo di rockstar da ascensore, fissandomi nello specchio, non più inerme..
due(senondfloor)
mi getto ad un paio di micron dalla mia immagine riflessa e comincio a bofonchiare migliaia di fuck e motherfucker vari..talvolta a mò di rapper durissimo mi permetto anche dei freestyle con pronuncia metamorfizzata in muthafuckaaaaaaaaaaaaaaaa!!..
tre(third&lastfloor)
thank you
thankyou
gratsi milii
gratsi ittaliaah

<<Opening doors>>

mi infilo veloce nei camerini del mondo reale, sottraendomi al marasma di bis che mi sommerge.. il cuore ha subìto un pompa di adrenalina tale, che gli è difficile calmarsi.

arruffato come un idiota qualsiasi., sorrido di me stesso ed entro nella nostra casa piena di bambini.

Mi sommergete come al solito, ed io vi inondo di baci..tutti

Realizzo che dentro di me l’amore e l’imbecillità viaggiano per mano..
e che è l’amore a spingermi nella ricerca,
e l’imbecillità che mi da la fiducia e la cecità che mi serviranno per trovare ciò che cerco.